La mia formazione è stata, e continua a esserlo anche oggi, atipica per una nutrizionista.

 

Dopo la laurea in biologia sanitaria e il dottorato di ricerca in medicina sperimentale ed endocrinologia, ho deciso di intraprendere l’attività di nutrizionista per due motivi: la cultura e la conoscenza del cibo e degli alimenti che ho respirato sin da bambina a casa di nonna; la volontà di aiutare le persone e prendersi cura di sé stesse anche attraverso l’alimentazione.

 

Da qui, quindi, le mie specializzazioni in campo nutrizionale, dove il mio interesse si è spostato anche sul rapporto cibo ed emozioni, i disturbi alimentari (master Aspic), mindfull ed intuitive eating, coaching nutrizionale, ristrutturazione delle abitudini alimentari e delle sensazioni corporee nell’atto del mangiare e nutrizione funzionale soprattutto per le patologie tiroidee, tanto da farmi intraprendere diversi percorsi in questi settori per lavorare sul processo di cambiamento della persona a 360 gradi. Questo perché ho realizzato, fin da subito, quanto la sola dieta non fosse sufficiente per aiutare le persone a cambiare davvero le loro abitudini alimentari.

 

Il bisogno di scoprire come aiutare le persone a mettere in pratica quanto veniva proposto nella dieta, mi ha portato a cercare strumenti e tecniche da integrare nella pratica professionale, proprio per promuovere il cambiamento. 

Inoltre, convivendo da tempo con una patologia legata alla tiroide, mi occupo anche di alimentazione specifica per le patologie tiroidee integrata ad altre discipline come la riflessologia plantare e il training autogeno.